CEMER - Centro Europeo per la Medicina e la Ricerca

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L'eccellenza medica al servizio della ricerca per la salute

Ecografia morfologica

(20-22 settimane)

E’ l’esame dettagliato dell’anatomia fetale, eseguito a 20-22 settimane.

Si valutano gli organi fetali, la biometria fetale, situazione e presentazione fetale, la posizione della placenta, la quantità di liquido amniotico.

Nella popolazione generale, la quota di neonati affetti da malformazioni congenite è il 2-3%. Le malattie cromosomiche sono il 2-3% del totale dei neonati. Dato che la maggior parte delle anomalie cromosomiche si associa a malformazioni fetali o a soft markers, un morfologico negativo per malattie strutturali o soft marker, lo sarà molto probabilmente, ma non con certezza assoluta, anche per le malattie cromosomiche. In ogni caso neanche per i problemi strutturali avremo la certezza diagnostica assoluta ma, nel complesso, del 40-90%.

La possibilità di individuare un problema strutturale del feto dipende da una serie di variabili legate a:

L’ecografia morfologica comprende quindi:

Estremo cefalico

– diametro biparietale (DBO)
– diametro fronto-occipitale (OFD)
– circonferenza cranica (HC)
– diametri oculari (intraoculare IOD e binoculare BOD)
– strutture intracraniche
– cervelletto (TDC)
– cisterna magna (CM)
– plica nucale (NF)
– corno posteriore del ventricolo cerebrale fetale (PHLV, trigono)
– corno anteriore del ventricolo cerebrale fetale (AHLV, atrio)
– cavo del setto pellucido (CSP).

Addome

– circonferenza addominale

Sistema Scheletrico

– omero
– radio
– ulna
– femore
– tibia
– perone

N.B.: eventuali misurazioni aggiuntive possono essere effettuate su specifica indicazione e possono riguardare tutti gli organi e le strutture fetali

Le misure vengono confrontate con curve di riferimento per epoca gestazionale per verificare la corrispondenza e la crescita armonica. L’eventuale crescita ridotta può essere la spia di un’anomalia cromosomica fetale. In altri casi, al contrario, pur in presenza di cromosomopatia, la biometria è regolare.

  • il rilievo di soft markers: non è obiettivo di tale esame ma spesso ci si trova ad osservarli per la prima volta proprio a questa epoca. E’ necessario comunque un counselling con valutazione di un’eventuale diagnosi invasiva.
  • Doppler: permette di valutare il sistema cardio circolatorio fetale e permette di migliorare l’accuratezza dello studio di alcuni organi come il cuore, il cervello, i reni, ecc. Inoltre, il Doppler utero-placentare ha dimostrato avere un valore predittivo negativo per la preeclampsia. Con un flusso normale delle arterie uterine a 20-22 settimane probabilmente la paziente non svilupperà gestosi. Se il flusso è anomalo a 20-22 settimane si ricontrolla a 24-26 settimane e se, a questa epoca, si sarà normalizzato, vi sono scarse probabilità di sviluppare gestosi. Il contrario, se persiste l’anomalia.
  • Cervicometria: misurazione del collo dell’utero nelle pazienti ad alto rischio (gravidanza gemellare, pregressa incontinenza cervico-istmica, pregresso parto pretermine, pregressi interventi chirurgici sul collo dell’utero).

 

Si ricorda che, per i limiti intrinseci della metodica, per fattori limitanti eventualmente presenti e per il tipo, la gravità e per l’evolutività di alcune anomalie fetali, non tutte le patologie d’organo/apparato sono diagnosticabili in epoca prenatale.